Tra le tecnologie emergenti in ambito riabilitativo vi è la Realtà Virtuale le cui potenzialità sono conosciute e discusse in letteratura già da tempo. La Realtà Virtuale rappresenta ambienti che possono essere modificati e impostati in base allo scopo riabilitativo, dà al terapista la possibilità di far eseguire al paziente attività della vita quotidiana in un ambiente sicuro e controllato, evitando le variabili presenti in ambienti reali e aumentando il grado di coinvolgimento e di motivazione al programma terapeutico e facilitando i meccanismi di neuroplasticità per il recupero funzionale. Ha portato a risultati incoraggianti nella riabilitazione di molte patologie come paralisi cerebrale infantile, sclerosi multipla e ictus cerebrale.
Per scopi riabilitativi riguardanti il training del passo è stata spesso associata al cammino su tapis roulant, per migliorare per esempio i parametri del passo e la resistenza muscolare. Nelle bambine e ragazze con Sindrome di Rett, durante il cammino su treadmill è stato osservato un pattern del passo più stabile e regolare e che le pazienti hanno l’abilità di modificare il proprio passo per adattarsi al movimento imposto dal treadmill, ciò ne fa uno strumento riabilitativo con un grande potenziale.
Vista la tollerabilità della terapia con combinazione di tapis roulant e realtà virtuale riscontrata in altre popolazioni pediatriche ci si aspetta che anche le ragazze Rett manifestino una tollerabilità positiva, e che il grado di immersività determini un coinvolgimento che mantenga alta la motivazione nell’attività.